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martedì 10 novembre 2009

influenza suina: nuova influenza, risposte per evitare la paura

Il Virus

1 L’H1N1 è più pericoloso degli altri comuni virus dell’influenza?
Finora si è dimostrato meno aggressivo di altri virus influenzali, tranne rari casi, ma molto contagioso. L’H5N1, quello dell’aviaria, anch’esso nuovo per l’uomo, era il contrario: poco contagioso ma molto virulento (ha ucciso la metà dei 450 casi registrati). Non si sa se nei prossimi mesi possa modificarsi e diventare più temibile. Un virus influenzale nuovo è imprevedibile per definizione.

2 Perché è più contagioso di quello stagionale?
È un virus nuovo, quindi trova persone senza gli anticorpi per riconoscerlo. Gli anziani sono meno colpiti perché virus simili sono circolati in passato conferendo loro una parziale immunità.

3 Qualcuno dice che l’H1N1 circolava già, è vero?
Forse è in giro da un paio di anni. Studi partiti nel novembre 2008, su campioni di sangue di infermieri a contatto con anziani, dicono che, in coincidenza con l’inizio ufficiale dell’attuale pandemia, una percentuale di essi aveva anticorpi contro l’H1N1. Un contatto con il virus c’era stato.

4 L’H1N1 è parente della temibile spagnola, che fece milioni di morti?
Circola tra gli umani da oltre 90 anni, quindi dai tempi della spagnola. È riapparso più volte, tanto che da decenni il comune vaccino influenzale lo contiene. Scomparve dal 1957 al 1976, ma continuò a circolare tra i maiali e tornò a infettare l’uomo nel 1977. Poi subì variazioni, dando origine ai principali sottotipi oggi circolanti e a ceppi ibridi sul piano genetico, con sequenze di origine suina, aviaria e umana.

5 È questo mix che lo rende temibile per il nostro sistema immunitario?
I virus diventano pericolosi nella misura in cui cambiano profilo antigenico e non vengono riconosciuti dal sistema immunitario. Ma soprattutto se acquistano la capacità di innescare una risposta infiammatoria sistemica. Questo virus non sembra avere tali capacità, che hanno reso micidiali i virus della spagnola e dell’aviaria.

6 Il fatto che l’H1N1 non sia un virus del tutto nuovo è un vantaggio per il sistema immunitario?
Ciò farebbe pensare che ci sia un discreto livello di immunità naturale; e la sintomatologia in genere lieve sembra confermarlo. Ma allora il contagio non dovrebbe essere così frequente come pare. Difficile fare valutazioni.

7 Quali sono le possibili origini di questo virus?
Sono da rintracciare in ecosistemi alterati. Gli allevamenti intensivi suini e aviari sono un immenso laboratorio, nel quale l’uso di farmaci e vaccini, oltre alla promiscuità tra uomini e animali, facilita la pericolosa pressione selettiva di microrganismi e virus. Da qualche tempo (a partire dagli allarmi per sars e aviaria) alcuni virologi hanno segnalato il rischio di un’accelerazione evolutiva innaturale dei virus dovuta alle condizioni di allevamento e all’uso di vaccini negli animali.

8 Perché l’H1N1 colpisce soggetti giovani e non debilitati?
Molti virus pericolosi colpiscono spesso soggetti giovani e forti, a differenza dei comuni virus influenzali, più temibili per soggetti anziani e debilitati. Ma è presto per dire se questo virus possa dare problemi in tal senso. È dimostrato che i virus influenzali nuovi possono uccidere essenzialmente perché provocano reazioni immuno-infiammatorie eccessive.

9 Se il virus H1N1 si sovrappone a quello della comune influenza, che cosa succede?
Per ora non possiamo prevedere quali siano le probabilità di mutazione o ricombinazione con altri sottotipi influenzali. I ceppi del virus fin qui studiati non mostrano mutazioni notoriamente pericolose, nonostante siano ormai circolati in vari paesi insieme a quelli influenzali.

10 Che cosa dedurre dall’andamento della pandemia finora?
Sappiamo dai tempi della spagnola, e l’aviaria lo ha confermato, che i giovanissimi tendono a rispondere a un virus nuovo in modo eccessivo e a pagare il prezzo più alto. Il fatto che i casi drammatici siano per ora pochi e che forse rimarranno tali non è sufficiente per trarre conclusioni. È troppo presto.

11 Qual è la mortalità nei paesi in cui l’H1N1 è già circolato ampiamente?
È stata bassa: dell’1-2 per mille, e la diffusione della malattia del 5-7 per cento. Potrebbero essere in realtà inferiori: è facile che diversi casi con comuni sintomi influenzali sfuggano alla sorveglianza e alcuni decessi possano essere dovuti ad altre cause, non solo al virus. Occorre cautela anche nel parlare di mortalità attribuibile direttamente all’H1N1: per esserne sicuri servono test clinici completi, compresa un’autopsia.

12 Quando l’epidemia raggiungerà il picco in Italia?
Quello che stiamo vedendo ora ha tutta l’aria di essere un picco. Impossibile dire se ce ne saranno altri, e quando. In Australia per esempio sembra scomparso dopo la prima ondata, mentre in Usa e Gran Bretagna è in corso una seconda ondata.
Il contagio

13 Come si trasmette il virus H1N1?
La principale via di contagio è attraverso le goccioline di saliva emesse con starnuti e colpi di tosse. Le goccioline possono posarsi anche su maniglie e superfici, dove il virus si deposita. Ci si può contagiare con un bacio, bevendo dalla stessa bottiglia, fumando la stessa sigaretta.

14 Quali sono i luoghi più a rischio di contagio?
I luoghi affollati come metropolitane, autobus, cinema… Soprattutto negli ambienti caldi ed umidi, come palestre o piscine, il virus si sviluppa e si diffonde meglio.

15 È sconsigliabile stringersi le mani?
Dopo il bacio, è la situazione più congeniale al virus per propagarsi. Meglio limitare questa abitudine. Buona regola è lavarsi di frequente le mani. Soprattutto dopo aver toccato superfici o oggetti che possono veicolare il virus.
16 Quali altre misure igieniche prendere per evitare il contagio?
Oltre a lavarsi le mani spesso con acqua e sapone, e sfregandole a lungo, attuare misure di barriera (mascherina chirurgica e guanti) e di distanza (isolamento e quarantena); coprire bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce (e dopo lavarsi le mani); se si tossisce, meglio in un fazzoletto di carta in modo da poterlo buttare via; evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, facili vie di entrata del virus; restare in casa se si hanno sintomi influenzali; evitare i luoghi affollati dove vi possono essere casi di malattia.

17 Quanto tempo passa fra il contagio e i primi sintomi?
Da uno a quattro giorni, con una media di due.

18 Per quanti giorni una persona infetta resta contagiosa?
Per la comune influenza lo si è a partire da un giorno prima della comparsa dei sintomi. In realtà non si sa, perché si tratta di un virus nuovo di cui non si conoscono le caratteristiche. Le indicazioni internazionali suggeriscono di stare a casa sette giorni dall’inizio dei sintomi per evitare di diffondere il virus. Ma è una norma di buon senso che non si basa su dati che ancora non si hanno.

19 Colpi di caldo o freddo, le tipiche infreddature, aumentano il rischio?
Gli sbalzi termici favoriscono il virus perché bloccano il continuo lavaggio di muco dell’albero respiratorio guidato dalle ciglia vibratili delle cellule, che rimangono paralizzate dallo sbalzo termico. Quindi meglio coprirsi, ma non troppo.

20 Se intorno a me ci sono persone che tossiscono o starnutiscono, come mi proteggo?
Conviene tenersi a distanza di almeno un metro, non toccarsi occhi, naso e bocca e lavarsi spesso le mani. Ma se sei in un autobus affollato, difficile stabilire distanze adeguate. Perciò non esiste sicurezza. Ciascuno deve mettere in atto misure di protezione sia personale sia verso gli altri.

21 Gel e salviettine detergenti servono? Panorama
Acqua e sapone sono più che sufficienti. Salviette o gel possono andare bene se non si è a casa, ma è meglio non eccedere perché rovinano la pelle.

22 Ha senso indossare la mascherina?
Quella chirurgica protegge. Mentre le mascherine con il filtro sono irritanti e di difficile uso e possono dare allergie.
I bambini

23 Che consigli dare a un bambino che va a scuola, per evitare il contagio?
Insegnargli a lavarsi spesso e bene le mani con acqua e sapone. Rispettare le norme di igiene primaria, coprirsi naso e bocca se si tossisce e starnutisce. Non mettere in bocca oggetti (gomme, matite) di uso comune.

24 Rimedi naturali, spremute d’arancia, possono proteggere dall’infezione, specie i bambini?
Un’alimentazione corretta è sempre utile. Anche in un’ottica di prevenzione. Con l’approssimarsi della stagione fredda un occhio particolare alla dieta è una buona regola: tanta frutta e verdure. La vitamina C e quelle del gruppo B aiutano.

25 È opportuno vaccinare i bambini sani, e a partire da quale età?
Studi recenti confermano i dubbi sull’efficacia dei vaccini antiinfluenzali nei bambini sani. Sotto i 2 anni si sono dimostrati inefficaci. Secondo la Federazione italiani medici pediatri, così come per l’Associazione culturale pediatri, «non ha senso vaccinare tutti i bambini contro questo virus».

26 Cosa succede all’estero nel caso dei bambini?
Il Center for disease control europeo dice che per prendere decisioni servono informazioni basilari, come l’impatto della vera influenza (numero di casi, ricoveri e complicazioni), informazioni che mancano ancora.

27 Quali bambini vanno vaccinati?
Le raccomandazioni internazionali dicono che è bene vaccinare i bambini con malattie croniche soprattutto di tipo neurologico e neuromuscolare, che possono dare complicazioni. Il ministero prevede la vaccinazione con priorità assoluta dei bambini a partire da 6 mesi che appartengono a categorie a rischio per patologie preesistenti. In seconda battuta, verso gennaio, gli altri.

28 Nei bambini la mortalità è maggiore?
Per questa influenza la mortalità è spostata verso l’età giovane, anche perché sono i bambini e i giovani ad ammalarsi di più, specie se hanno già problemi di salute, come succede per altro con l’influenza stagionale. E, nel caso del virus H1N1, anche a morire di più per le rare forme gravi che invece non interessano gli anziani, come di solito succede. È però difficile calcolare oggi con quale frequenza. Anche perché sono diffuse forme influenzali che hanno pochi o nessun sintomo.
I sintomi

29 Ci sono sintomi tra quelli generici che possono fare sospettare subito l’infezione da H1N1?
No. L’H1N1 dà sintomi identici a quelli dell’influenza stagionale: febbre, raffreddore, tosse, malessere generale, dolori ai muscoli e alle articolazioni, oppure disturbi gastroenterici come vomito o diarrea. Oltretutto, molti altri virus o batteri possono dare lo stesso quadro clinico. Secondo uno studio svedese, in 79 persone con sintomi di influenza provenienti da paesi dove c’era l’epidemia di H1N1 sono stati trovati 13 virus diversi; solo quattro erano positivi all’H1N1.

30 Quali sintomi devono fare scattare un eventuale ricovero in ospedale?
Una forte difficoltà respiratoria unita a febbre alta e tosse sono il quadro clinico di una possibile polmonite virale. In questo caso è opportuno andare al pronto soccorso.

31 Come si fa la diagnosi corretta?
Il decorso dell’influenza A non è molto diverso da quello di una normale influenza stagionale. La diagnosi del virus H1N1 viene effettuata attraverso un test di laboratorio con un tampone nasale o faringeo.

32 Quando conviene fare il test?
I test rapidi disponibili non sono utili. Nemmeno la diagnosi di laboratorio ha valore, perché la terapia prescinde dalla diagnosi anche nei casi più complessi. Alcuni test vengono eseguiti a campione dai medici sentinella della rete Influnet per fini epidemiologici e su casi complessi ospedalizzati.
Se ci si ammala

33 Se viene la febbre, che fare?
È corretto l’uso di antipiretici come aspirina o tachipirina per fare diminuire la febbre e sentirsi meglio. Non va bene però cercare di azzerarla. La febbre è una reazione positiva dell’organismo alle infezioni. Togliere la febbre ma non la malattia spiana la strada all’infezione.

34 Quali farmaci combattono l’infezione da H1N1?
Una volta diagnosticata, si usano antivirali, come oseltamivir e zanamivir, prescritti dal medico di base, dal pediatra o in ospedale. La prognosi migliora, pare, se l’infezione è grave o nei malati cronici.

35 Quando vanno presi gli antivirali?
Sono efficaci se assunti entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Ma nella maggioranza dei casi l’influenza deve fare il suo decorso e non è necessario ricorrere agli antivirali. Vanno usati se ci sono sintomi gravi e in presenza di patologie che pongono a rischio (asma, insufficienze respiratorie, cardiopatie). La somministrazione ai bambini sotto l’anno e alle donne gravide è stata autorizzata, ma non sulla base di evidenze scientifiche solide. Si sta indagando sugli effetti collaterali nei bambini.

36 Quali le conseguenze se gli antivirali vengono usati a sproposito?
C’è il rischio che diventino armi spuntate. Sono stati evidenziati alcuni casi di resistenza a questi farmaci, come già avviene per gli antibiotici.

37 E gli antibiotici?
Non lo si ripete mai abbastanza. Sono poco utili contro i virus, perché agiscono contro i batteri. Quindi si possono assumere se si sospetta una sovrainfezione batterica, ma deve essere sotto prescrizione medica. Evitare l’automedicazione.

38 Perché alcune persone infette si sono aggravate e altre sono guarite?
Ci sono stati solo alcuni episodi di persone, senza apparenti fattori di rischio, che a causa del virus A hanno contratto una polmonite virale primaria. In certi casi è stato possibile curarla, in altri no. Non c’è spiegazione plausibile.

39 Chi è influenzato deve bere di più?
Vale per ogni sindrome influenzale, quando c’è febbre bere parecchia acqua è opportuno. Lo è ancora di più quando si hanno difficoltà respiratorie.

40 Una persona sana che cosa rischia con questa influenza?
Nella grande maggioranza dei casi niente. Esiste una rara probabilità di complicazioni gravi per lo più di tipo respiratorio, perché gli alveoli polmonari si riempiono di liquidi infiammatori. Ancora più rara la possibilità di complicanze di tipo cardiaco, come una miocardite, l’infiammazione del muscolo cardiaco.

41 Se ci si è ammalati con l’influenza A, è possibile riammalarsi?
No, al massimo si può prendere l’influenza stagionale.

42 Quali accorgimenti prendere in casa se si è malati?
Mantenere l’ambiente caldo, aerato e soprattutto ben umidificato.
Il vaccino

43 Quali sono le categorie di persone, in base al piano del ministero, che vanno vaccinate con priorità?
Il piano prevede che entro la fine di novembre le regioni ricevano quasi 4 milioni di dosi di vaccino. A essere vaccinati per primi saranno: donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza e i soggetti da 6 mesi a 64 anni che fanno parte delle categorie a rischio perché immunodepressi o con altre patologie.

44 L’iniezione del vaccino è fatta in una sola fase oppure in due?
La somministrazione è divisa in due fasi ma potrebbe esserne sufficiente una. A dare il vaccino sono i servizi sanitari regionali tramite gli ospedali, gli ambulatori insieme ai medici di base e ai pediatri. Il vaccino costerà allo Stato italiano circa 10 euro a dose.

45 Ci sono casi in cui il vaccino è controindicato?
Nelle persone con malattie autoimmuni viene valutato caso per caso, tenendo conto del rapporto rischi/benefici. È controindicato sicuramente nelle persone con allergie alle sostanze contenute nel vaccino, anche se solo in tracce.

46 Quali sono gli effetti indesiderati del vaccino?
In un caso su 10, da 6 a 36 mesi, può dare irritabilità, pianto, sonnolenza, diarrea. Nei più grandi, cefalea e fatica. Negli adolescenti, malessere, dolori muscolari, cefalea, sudori, nausea, brividi. Nel 10 per cento dei casi, dolore localizzato al punto di inoculo.

47 Quanto tempo impiega per essere efficace?
Dieci, 15 giorni al massimo. Come per il normale vaccino influenzale.

48 Se si dà il vaccino pandemico dopo la vaccinazione per l’influenza stagionale, ne aumenta l’effetto o lo annulla?
Dal punto di vista immunologico, impossibile fare previsioni.

49 Il vaccino per l’influenza comune può difendere dall’H1N1?
Uno studio effettuato durante l’epidemia dei mesi scorsi in Australia mostra che in nessuna fascia di età il vaccino stagionale protegge dall’H1N1.

50 Quanto sono sicuri i vaccini contro l’H1N1?
Nessuno oggi può saperlo. Sulla sicurezza sia l’Oms sia l’Agenzia europea del farmaco (Emea) sottolineano la necessità di un’attenta sorveglianza postmarketing per rilevare eventuali effetti collaterali che potrebbero manifestarsi con l’uso in grandi numeri. Anche perché alcuni sono prodotti con tecnologie nuove e contengono adiuvanti, sostanze che hanno lo scopo di aumentare la risposta immunitaria.

51 In Italia quali vaccini si utilizzano?
Mentre negli Stati Uniti i vaccini approvati dall’Fda contro l’H1N1 non hanno adiuvanti, in Europa l’Emea, l’agenzia europea per i farmaci, ha dato il via libera a quelli che li contengono. Il dubbio di alcuni scienziati è che la fretta con cui sono stati prodotti e messi in commercio non abbia dato il tempo sufficiente per disporre di dati sulla loro sicurezza. In Europa si hanno dati soddisfacenti sugli effetti di questi adiuvanti negli anziani, non per quanto riguarda i bambini.

52 Ci si può vaccinare sia per l’infuenza stagionale sia per il virus H1N1?
Sì, anche se sarebbe consigliabile aspettare 15 giorni fra l’uno e l’altro, ma, se si fanno insieme, meglio non farli sullo stesso braccio.

53 Come potrebbe reagire il sistema immunitario alle due vaccinazioni?
Non si sa. Non sono mai stati testati gli effetti della somministrazione di due vaccini contro due diversi virus. Se si fa prima il vaccino contro l’H1N1, quello contro l’influenza stagionale aumenterà la risposta o creerà un’interferenza? Può essere che somministrandoli assieme l’organismo dia una risposta potenziata contro l’influenza stagionale, e non svolga invece un buon lavoro contro quella pandemica, oppure ne amplifichi la risposta.

54 Meglio sarebbe immunizzarsi in modo naturale?
Sarebbe forse una regola aurea che dovremmo prendere in considerazione in molte occasioni. Ma per farlo bisognerebbe non essere condizionati da allarmi e timori eccessivi. Sarebbe più saggio attendere gli sviluppi.
Mamme

55 Le donne incinte devono vaccinarsi?
Occorre distinguere fra influenza stagionale e l’H1N1. I vaccini contro la prima sembrano avere la migliore performance negli adulti sani. Le donne incinte rientrano in questa categoria, ma non vi sono trial specifici, solo su di loro, che valutino efficacia, sicurezza o possibilità di impedire la trasmissione dell’influenza da madre a feto. Mentre per l’H1N1 non ci sono prove cliniche per raccomandarla. Salvo che nel terzo trimestre in cui sono a rischio di avere forme respiratorie gravi.

56 Se una madre si ammala, può continuare ad allattare?
Certo che può continuare ad allattare. Al massimo indossa una mascherina. Il modo migliore per proteggere il piccolo è allattarlo, perché il latte contiene difese immunitarie essenziali per il piccolo.

57 Se un bambino è malato e la mamma è incinta, è consigliabile separarli?
Anche se non è facile farlo, è meglio evitare contatti, ma con il proprio figlio è difficile. Un bimbo ammalato è fonte di contagio, ma come separarlo dalla madre ed eventualmente anche dai fratelli? Anche se di solito attuare misure di sicurezza è consigliabile.
In viaggio

58 Se si parte per l’ estero, è bene prendere precauzioni?
La situazione all’estero è paragonabile a quella italiana. È opportuno informarsi attraverso i siti internet dedicati alla pandemia che ogni nazione ha istituito, e conoscere i numeri telefonici cui rivolgersi in caso di necessità.

59 Occorre viaggiare con medicinali?
Buona regola portare con sé antipiretici, e se si vuole essere superscrupolosi anche gli antivirali. Ultima raccomandazione: se non si è in area Ue, meglio avere una assicurazione sulla malattia.

60 Per i lunghi viaggi in aereo, può essere utile la mascherina?
Sì, purché sia quella chirurgica, che copre naso e bocca, monouso, e fornisce una certa protezione.
fonte: panorama.it

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